Nell’uomo la ghiandola mammaria non si sviluppa alla pubertà come nella donna rimanendo, perciò, a livello di abbozzo rudimentale.
In alcuni soggetti maschili, sia per squilibri ormonali, sia per cause sconosciute, può verificarsi una crescita ghiandolare con la formazione di mammelle femminileggianti.
Tale condizione prende il nome di ginecomastia e non costituisce, di per sé, un problema per la salute.
Comporta, invece, spesso, conseguenze psicologiche rilevanti.
L’intervento correttivo, eseguito in anestesia generale in regime di ricovero, consiste nella rimozione del tessuto ghiandolare ed adiposo in eccesso. Ciò viene eseguito con due tecniche diverse.
Quando la ginecomastia è sostenuta prevalentemente da un eccesso di tessuto adiposo è possibile asportarlo mediante lipoaspirazione. Quando, invece, prevale il tessuto ghiandolare, che è molto più denso di quello adiposo e non è aspirabile mediante cannula, è necessario praticare una incisione di 4-5 cm. tra l’areola e la cute o nel solco sottomammario (se l’areola è troppo piccola), e rimuovere chirurgicamente a vista il tessuto in eccesso.
In questo caso due piccoli tubi morbidi di drenaggio vengono inseriti nelle ferite al fine di raccogliere il sangue ed il siero che eventualmente potrebbero accumularsi.
Tali drenaggi vengono asportati al momento della prima medicazione. Le suture,invece, verranno rimosse dopo circa dieci giorni.