Il peeling è una tecnica utilizzata in medicina estetica che ha come finalità quella di migliorare e levigare l’aspetto della pelle. Il peeling chimico è una forma indotta di esfoliazione che avviene attraverso l'uso di una sostanza chimica.
Il peeling chimico agisce in quanto stimola il turnover cellulare con l’eliminazione delle cellule morte, induce una reazione infiammatoria che favorisce l’attivazione di citochine le quali a loro volta stimolano la produzione di fibre collagene, elastiche e di glicosaminoglicani che sono i principali costituenti del derma. Il peeling è utile contro le ipercromie (melasma o pigmentazioni post-infiammatorie), aging e photoaging, lentiggini solari, cheratosi attiniche, cicatrici, dermatite seborroica, acne ed esiti post-acneici.
Non possono sottoporsi alle sedute di peeling tutti coloro che presentino fotosensibilità, malattie autoimmuni, infezioni virali in atto (herpes simplex), ipersensibilità ai prodotti utilizzati, un fototipo alto (IV, V, VI), o siano in gravidanza o in corso di allattamento.
I peeling chimici vengono classificati a seconda della profondità della cute su cui vanno ad agire e per tale motivo vengono considerati:
- peeling molto superficiali, quelli che vanno a rimuovere soltanto lo strato corneo superficiale;
- peeling superficiali, quelli che creano una necrosi di parte o di tutto lo strato epidermico fino allo strato basale;
- peeling di media profondità, quelli che creano una necrosi dell’epidermide e di parte del derma papillare;
- peeling profondi, quelli che creano una necrosi dell’epidermide, del derma papillare fino anche al derma reticolare.
La profondità del peeling dipende da numerosi fattori, quali il tipo, la concentrazione e il tempo di applicazione della sostanza utilizzata, la tecnica di applicazione, la preparazione, il tipo e la sensibilità della pelle del paziente stesso.
Le soluzioni chimiche più utilizzate sono: